Gaetano Curreri e soci vincono la sessantaseiesima edizione del festival di Sanremo con il brano "Un giorno mi dirai". Al secondo posto Francesca Michielin, terza la coppia Caccamo-Iurato.
Alla fine sono gli Stadio a trionfare a Sanremo 2016. La loro "Un giorno mi dirai" è la canzone regina del festival. Sul secondo gradino del podio si piazza Francesca Michielin ("Nessun grado di separazione"), mentre al terzo troviamo la coppia siciliana Giovanni Caccamo-Deborah Iurato.
Gli Stadio si aggiudicano anche il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla e il Premio Bigazzi per la Miglior Musica.
DUE CHIACCHIERE CON I VINCITORI:
Gli Stadio spiegano in conferenza stampa le ragioni del loro successo a Sanremo 2016: "Il nostro pubblico non è solo agèe, anche i più giovani ci seguono numerosi ai nostri concerti - afferma Gaetano Curreri - Noi siamo profondamente innamorati della musica. E’ la nostra vita. Con essa abbiamo trovato un legame forte. Guardiamo indietro, al passato, ma sempre per andare avanti, come ci ha insegnato Roberto Droversi. Siamo convinti che la memoria non debba mai trasformarsi in nostalgia ma in pura energia".
A proposito delle serate del festival e delle varie esibizioni, Curreri precisa: "Ho avuto problemi con i monitor, guai tecnici durante la prima serata. Poi, portando la cover di Dalla, ci siamo ricordati chi siamo e abbiamo reagito: siamo una band che fa musica da ben 35 anni. Lucio mi avrà dato una zoccolata per come ho cantato la prima sera. Ricordo che, quando lavoravamo insieme, al primo errore mi guardava male, alla seconda mi dava una zoccolata, alla terza lanciava il mazzo di chiavi. Ho cercato di evitare così il terzo errore. Ed è andata bene". E sulla canzone che ha vinto, aggiunge: "Il pezzo è stato escluso lo scorso anno dal festival; era più o meno lo stesso, leggermente diverso nella parte musicale, un sorta di provino. Forse era troppo cheap per essere una canzone degli Stadio. Il testo è rimasto praticamente uguale. Mancava però il nostro suono. Aver fatto conoscere questa canzone è importante. Per Vasco Rossi e per Lucio. Dedichiamo la nostra vittoria a loro, ma anche al nostro staff, a Tania Sachs, alle nostre famiglie. Da domani ricominceremo a fare concerti, perchè noi viviamo di palco, siamo una band on the road. Nelle piazze, nei palasport, per l’affetto dei nostri fan".
Cosa altro si aspettano gli Stadio? "Abbiamo vinto i Nastri D’Argento, il David di Donatello. Ora anche Sanremo. Non ci manca più niente. Bisogna sempre lavorare con persone che ti piacciono. Per me la musica è tutto - confessa Gaetano Curreri - E quando qualcuno mi chiama per fare un disco, come di recente Noemi, io dico sempre sì. La musica è la mia benzina. Prima o poi mia moglie andrà a Chi l’ha visto per sapere dove mi trovo. Manco spesso da casa per amore delle sette note. Qual è il segreto del successo degli Stadio, anche dopo tre decenni di carriera? "Il segreto? Abbiamo una grande forza nella nostra storia. Anche quando suonavamo con Dalla. Una forza musicale che è nelle nostre corde", spiega la band a Sanremo.
Cosa rappesenta la vostra vittoria? "Potrebbe essere una spinta per la nostra Bologna, che sta vivendo un momento di stanchezza a livelo artistico. Per anni è stata la città della musica. Fino a Lucio Dalla. Spero che la nostra vittoria possa dare spazio a giovani artisti della città e non solo. C’è bisogno di vivere la musica non solo come passione ma anche come mestiere. La musica italiana va conservata e amata". Cosa vi ha spinto a tornare in gara a Sanremo? "E' difficile dire di no a Sanremo. Abbiamo fatto bene a tornare. E questo premio ce lo meritiamo davvero".